LeaderShe Camp: un laboratorio di consapevolezza
Il mese di marzo, qui a Open Campus, ha visto protagonisti i sogni e le ambizioni delle 20 ragazze partecipanti alla prima edizione di LeaderShe Camp, il progetto sulla leadership al femminile realizzato in collaborazione con Tlon, e con il supporto di Innois.
Un progetto ambizioso, al quale abbiamo lavorato per mesi e che ci ha infine regalato 4 splendidi giorni dal 15 al 18 marzo, in compagnia di 20 giovani partecipanti tra i 18 e i 25 anni e tante ospiti di altissimo livello, in qualità di formatrici e ispiratrici.
Sono passate dal nostro Campus, chi in presenza e chi in streaming per improvvisi imprevisti causati dal Covid (ahimè immancabili!): Maura Gancitano, scrittrice, filosofa e fondatrice di Tlon; Francesca Parviero, attivista femminista, imprenditrice e fondatrice di Linkbeat Società Benefit; Donata Columbro, giornalista e co-fondatrice di Dataninja; Azzurra Rinaldi, economista e femminista, membro del board della European Women Association; Valeria Fioretta, scrittrice ed esperta di marketing e comunicazione; Chiara Battaglioni, Professional Organizer; Francesca Cavallo, autrice di bestseller quali “Storie della buonanotte per bambine ribelli”, imprenditrice e attivista; Giulia Corona, giovane illustratrice che ha raggiunto il successo su Instagram e non solo grazie al suo progetto di illustrazione e poesia Sadzylla; Elisa Mocci, wedding planner di fama mondiale e fondatrice della EMEX Academy.
Ma cos’è stato LeaderShe Camp? Un laboratorio di consapevolezza, fatto di esercizi di pensiero, progettazione, momenti di confronto e momenti di approfondimento con uno scopo ben preciso: immaginare il proprio futuro.
Le partecipanti a LeaderShe Camp
Immaginatevi 20 ragazze, di età compresa fra 18 e 25 anni e provenienti da tutta la Sardegna, ciascuna con un background diverso: chi studia all’università e mira a una carriera scientifica, chi si destreggia fra il lavoro nel settore hotellerie e la gravidanza, chi sta per finire il liceo e sogna una vita in viaggio per il mondo.
C’è Giulia, che unendo la passione per il marketing turistico e il settore dei matrimoni ha intuito la potenzialità del Wedding tourism; Alice, studentessa magistrale in Data Science e Innovazione che ambisce a lavorare come Business Analyst in multinazionale; Ilaria, che vorrebbe fondare un’agenzia di marketing data driven nell’isola dopo aver fatto esperienza all’estero; Francesca, studiosa di comunicazione e amante della psicologia, che ha l’obiettivo di aiutare le persone a far emergere le proprie potenzialità, o Selene, che ha avviato un progetto per innovare l’attività di ristorazione dei suoceri insieme al compagno.
Un gruppo eterogeneo per età e interessi ma accomunato dall’obiettivo di acquisire maggiore consapevolezza di sé e dei propri progetti futuri.
Scavare a fondo in se stesse, acquisire coscienza delle proprie attitudini e aspettative non è semplice: servono strumenti di analisi, introspezione e capacità di liberarsi da ogni tipo di condizionamento interno ed esterno. È un itinerario interiore che avviene per gradi e che a LeaderShe Camp abbiamo affrontato passo dopo passo, con uno sguardo attento alle disuguaglianze di genere e all’inclusione.
Prospettiva di genere per una leadership inclusiva
4 giorni fra laboratori, esercizi, talk ispirazionali e momenti di confronto che hanno consentito alle nostre ragazze di mettere a fuoco i propri desideri e iniziare il percorso per la loro realizzazione. A supportarle in questo lavoro, un team eccezionale di formatrici, filosofe, economiste e giornaliste che sul focus di genere hanno improntato la loro vita personale e professionale.
E se con Maura Gancitano abbiamo affrontato di petto gli stereotipi di genere e individuato i bias cognitivi che possono offuscare i nostri desideri e renderli meno nitidi, insieme a Francesca Parviero ci siamo soffermate sul concetto di Life Design e sulle potenzialità del Personal Branding per raccontare se stesse e il proprio valore.
Il percorso è proseguito con Azzurra Rinaldi, con la quale abbiamo parlato di gender pay gap e della necessità di coltivare una solida educazione finanziaria per raggiungere l’indipendenza economica.
A chiudere il cerchio la gestione e l’organizzazione del tempo e delle risorse personali per sviluppare al meglio le proprie idee e metterle a progetto insieme a Chiara Battaglioni.
In mezzo, tante pillole di approfondimento, aperte anche al pubblico, su vari temi: dall’importanza di saper leggere i dati a quella del work life balance, passando per il focus sul concetto di creatività e le sue sfaccettature, rispettivamente con Donata Columbro, Valeria Fioretta e Francesco Cavallo.
Ogni giornata di LeaderShe Camp si è infine conclusa con le storie in prima persona di Sadzylla, Maura Gancitano ed Elisa Mocci che, dall’area living del nostro coworking, ci hanno raccontato come sono riuscite a dare forma ai loro progetti artistici e di lavoro, partendo dalle proprie passioni ed esigenze.
A fare da filo conduttore a tutti questi momenti di formazione e ispirazione l’idea di una nuovo concetto di leadership che, partendo dalla consapevolezza di noi stesse e delle nostre attitudini, si fa più inclusiva ed empatia, distinguendosi da quella che la società patriarcale in cui viviamo ci ha propinato, troppo spesso gerarchica e prettamente maschile.





Nuove relazioni e sinergie
La cosa che ci è rimasta più impressa di queste 4 giornate, tuttavia, non è stato il percorso del singolo, anch’esso pure emozionante e stimolante, ma l’evoluzione collettiva che ha visto trasformarsi un’insieme eterogeneo di sconosciute in un gruppo affiatatissimo di ragazze libere di far emergere ambizioni, speranze, dubbi e perplessità, dare e ricevere consigli, critiche e ispirazioni reciproche. Supportate in questo anche dalle nostre ospiti, che per prime si sono aperte al confronto con le loro esperienze di vita, oltre che lavorative, senza quella distanza “didattica” a cui siamo state sempre abituate nelle nostre esperienze formative.
LeaderShe Camp è stata quindi un’esperienza che ha coinvolto e stimolato profondamente a livello intellettuale ed emotivo tutto il gruppo di lavoro e che ci auguriamo di poter ripetere presto con altre giovane sognatrici in giro per l’Italia.
Se nessun recap riuscirà mai a riassumere in modo esaustivo tutto ciò che per noi LeaderShe Camp ha rappresentato, quello che possiamo certamente fare è invitarvi a riviverne insieme qualche momento, riguardando online gli interventi che hanno caratterizzato la dimensione pubblica del nostro evento.