LinkedIn non è un social network come gli altri, si rivolge esclusivamente a professionisti e aziende. Obiettivo dichiarato: favorire le relazioni professionali.
È una piattaforma B2B, anzi in realtà è H2H, cioè Human 2 Human perché le relazioni si stabiliscono tra persone e non tra aziende. Per questo la maggior parte delle funzioni di LinkedIn sono state sviluppate per i profili personali e non per le pagine aziendali (company page).
Se si ha una strategia, un funnel di vendita e si conoscono bene gli strumenti principali di questa interessante piattaforma, è possibile fare personal branding incrementando il valore percepito e aumentando il passaparola positivo per l’azienda che si rappresenta.
In una parola, si può fare employee advocacy, coinvolgendo i propri dipendenti nella produzione e condivisione di contenuti, all’interno di una strategia condivisa.
Un’operazione che può produrre risultati molto interessanti, in termini di comunicazione e di attrazione di talenti, ma allo stesso tempo particolarmente delicata, perché mette al centro dell’attenzione la cultura aziendale, i valori dei dipendenti e le condizioni percepite di lavoro.
Per questo abbiamo studiato un corso intensivo, corredato da esempi pratici e case history, riservato a un massimo di 15 partecipanti, capace di fornire una panoramica completa sul social selling e, in modo particolare, su LinkedIn come strumento utile a migliorare il personal brand di un professionista in un contesto aziendale.